DALL’UFFICIO ALL’HUB: L’ULTIMA SFIDA DEL CONSULENTE FINANZIARIO


DALL’UFFICIO ALL’HUB: L’ULTIMA SFIDA DEL CONSULENTE FINANZIARIO


L’appuntamento è alle 8 di mattina subito dopo avere lasciato i figli a scuola, bisogna percorrere poco più di 5 minuti in auto dal centro della città (che seppur non grande è pur sempre un capoluogo di provincia) per accedere in una area verde al cui interno si trova il nuovo “ufficio” del mio consulente finanziario: un edificio completamente ecosostenibile dalla forma armonica ma innovativa in cui legno e vetro la fanno da padrone. Lascio la macchina nello stallo in cui è presente la colonnina elettrica per la ricarica della mia autovettura e mi dirigo all’ingresso dove mi attendono.
Il tempo di accomodarmi in una ampia sala con una parete a vetri che guarda su un giardino molto curato e una gentilissima infermiera professionale mi fa il prelievo del sangue per il mio check up semestrale. Grazie alla mia copertura sanitaria non dovrò sborsare nulla e si occuperà lei della consegna al laboratorio di analisi e i referti saranno in pochissimo tempo inviati, come da me richiesto, sulla mia mail e quella del mio medico di fiducia.
Esco dalla sala e trovo il mio consulente finanziario con cui ci dirigiamo in un altro ambiente, molto luminoso e curato, in cui c’è un corner di vere e proprie delizie gastronomiche artigianali a km zero con cui fare colazione visto che per effettuare le analisi dovevo essere rigorosamente a digiuno.
Il tempo di fare colazione insieme a lui scambiando piacevolmente quattro chiacchiere con alcuni suoi clienti, che mi aveva preannunciato avrei trovato perché avrebbero fatto anch’essi lo stesso mio percorso “benessere”, e iniziamo con loro una riunione che sarebbe meglio definire più un confronto anzi una vera e propria “contaminazione”.
Il tema di oggi è “la sostenibilità nel settore dell’edilizia, dell’alimentare e negli investimenti” e le persone che il mio consulente ha fatto in modo che fossero oggi presenti con me operano proprio in questi ambiti ed inoltre è previsto anche un video-collegamento con un gestore di fondi a cui possiamo rivolgere domande e scoprire alcune curiosità sia sugli investimenti ESG che su quelli tematici.
Il tempo di salutare e ringraziare tutti, salire sulla macchina che nel frattempo è completamente ricaricata e arrivo nel mio ufficio alle 9:30 per dare inizio alla mia giornata lavorativa sinceramente rinfrancato e soddisfatto.

In questo racconto, poco immaginario e molto reale, emergono modalità e forme con cui andrebbe concepito un reale servizio di wealth management da offrire ai clienti gestiti da un consulente finanziario/private banker.
Siamo entrati, anche per l’effetto-pandemia, in una nuova era che sta velocemente scardinando tutta una serie di impostazioni e concezioni ritenute finora immodificabili.
L’idea stessa di ufficio o posto di lavoro, sulla quale ci vogliamo concentrare, è in continuo ripensamento alla luce di ciò che è accaduto e sta accadendo.
Per il consulente finanziario, almeno per come lo intendiamo noi ossia l’interlocutore principale per tutte le tematiche legate al benessere di un cliente e della sua famiglia, si richiede una location sempre più coerente con una tale visione del suo ruolo.

Siamo convinti che nel settore della consulenza finanziaria, oltre ad un approccio olistico alla professione e ad una visione delle strutture organizzative secondo logiche non più strettamente manageriali ma di leadership, il tema della location dove fare consulenza rappresenti una nuova frontiera.

Un luogo in cui concetti, riferibili al patrimonio, come prevenzione, protezione e pianificazione non siano delle mere dichiarazioni, spesso astratte, ma prendano forma concreta e siano percepite in modo forte dal cliente attraverso attività ed iniziative da svolgersi in ambienti che le rendano vere e proprie esperienze che gratificano ed entusiasmano.

Un luogo fisico che diventa anche un punto di incontro in cui fare networking.

Ognuno di noi si reca malvolentieri in luoghi in grado di rappresentare una potenziale fonte di stress (ad esempio per la difficoltà di parcheggio o per orari vincolanti) e che siano strutturati secondo logiche convenzionali o, peggio, banali.
Gradiamo, al contrario, luoghi in cui una atmosfera positiva possa generare naturalmente consapevolezza e diventare fonte di ispirazione: una vera e propria comfort zone.
La realtà ci dimostra invece come molti immobili, spesso anche di notevole pregio, adibiti ad uffici di consulenza finanziaria sono realizzati secondo approcci di un modo di “fare banca” ormai vecchio e desueto.
Il futuro prevederà meno uffici all’interno di palazzi, spesso posizionati al centro di città sempre più congestionate, perché ci sarà invece bisogno di veri e propri hub (intesi nel senso etimologico del termine come snodo e punto centrale) in quanto essi rappresentano meglio quello che il cliente, secondo noi, desidera: un luogo attivo e dinamico con una immagine chiara, affascinante e vivida.
Nell’epoca in cui viviamo, ognuno di noi è disposto a spostarsi volentieri solo se trova valore e dunque diventa sempre più difficile concepire luoghi che rispondono solo a logiche statiche e tradizionali.
Non c’è più bisogno di avere posti in cui recarsi solo per sapere se il proprio “denaro sta rendendo”. Questa informazione infatti, seppur preziosa, posso averla comodamente ed immediatamente grazie alla tecnologia attraverso un app o l’intenet banking.

Dobbiamo invece offrire ai clienti luoghi che sappiano accendere la loro curiosità in cui poter guardare le cose da prospettive diverse e che siano immersi in contesti rispettosi dell’ambiente: significa creare un vero e proprio eco-sistema in cui il valore non è una semplice percezione ma una realtà concreta.


Scritto da Donatello Ceccotti © 2021