“La ricerca dell’eccellenza”: la lezione della Dallara
di Donatello Ceccotti, 25 aprile 2019
L’eccellenza è ciò a cui la maggior parte delle persone aspira e, limitandoci agli ambiti lavorativi e professionali, raggiungere l’eccellenza è la dichiarazione che più frequentemente si fa e che però, altrettanto frequentemente, si disattende.
Ho visitato, per la prima volta, la Dallara in una freddissima giornata di inizio gennaio 2019 arrivando, colpevolmente, con una superficiale conoscenza di cosa realmente facessero. Non è una giustificazione ma quando sei nella “Motor Valley” la mente può fare strani “scherzi” ossia relegare un brand meno noto, almeno al grande pubblico, come Dallara nelle retrovie, in una ipotetica classifica di eccellenze, rispetto ad altri nomi, sicuramente leggendari, come: Ferrari, Lamborghini, Maserati, Pagani, Ducati.
E questa “distorsione” mentale può portare, ovviamente sbagliando, ad associare il “meno noto” al “meno bravo”.
Però se curiosità e voglia di conoscere hanno il sopravvento, può accadere che, quello che inizia con pigrizia e poca convinzione, si possa trasformare in qualcosa di entusiasmante, coinvolgente e contagioso.
Ed è quello che è capitato a me ed ai colleghi che ho invitato, dopo la mia prima visita, a partecipare ad una nostra riunione di lavoro all’interno della sede della Dallara a Varano Dè Melegari.
Terminato il nostro meeting abbiamo avuto la possibilità di visitare e farci raccontare l’azienda scoprendo una realtà davvero eccezionale: i successi in Formula 3, prima in Italia e poi in tutto il mondo, l’affermazione in America con l’IndyCar e le consulenze per importanti costruttori (Alfa Romeo, Audi, Bugatti, Ferrari, KTM, Lamborghini, Maserati e tanti altri che non si possono citare per rispetto degli accordi di confidenzialità). La costante attenzione alla tecnologia e all’innovazione probabilmente fanno di Dallara la più importante azienda specializzata, a livello mondiale, nella progettazione, produzione e sviluppo di vetture da competizione.
Ma la sensazione che traspare visitando la fabbrica è che tutto è semplice e tutto funziona: si lavora tanto e le informazioni e i successi sono comuni.
Nel decennio dal 2008 al 2018, in cui c’è stata la crisi peggiore che si ricordi, Dallara è cresciuta in modo esponenziale, aumentando in modo impressionante il numero dei propri collaboratori e destinando ingenti risorse finanziarie all’attività di ricerca e sviluppo.
Verrebbe quasi da dire che la crisi, per i migliori, sembra fare bene perché fa emergere la qualità e le idee.
Per capire cosa sia la “ricerca dell’eccellenza” basta leggere il seguente pensiero di Gianpaolo Dallara, fondatore e presidente dell’azienda: “Progettare automobili da competizione è una professione bellissima che ti costringe al confronto, ti impone il riconoscimento del valore dei tuoi concorrenti, ti stimola a migliorarti in caso di sconfitta, ti dà il piacere di continuare ad imparare”.
Ovviamente non tutti “progettano automobili da competizione” ma se ognuno, nella propria professione, si trova in accordo e applica quanto dice l’Ing. Dallara è probabilmente sulla strada che porta all’eccellenza.
In questi ambienti, dove si trova grande vivibilità e si respira autentica passione, si ha la percezione di essere su una “frontiera”. Si ricerca la perfezione lavorando sull’errore: ore ed ore a sperimentare, a cercare la perfezione e a non commettere sbagli.
Forse ciò che meglio lo rappresenta è il simulatore di guida professionale ad elevate prestazioni, costruito interamente in Dallara e, in assoluto, il primo disponibile in commercio. Si tratta di un avanzatissimo sistema ottenuto tramite scansioni laser ad alta fedeltà che permette di replicare il comportamento di una auto reale, consentendo di fare analisi dei dati con una precisione senza precedenti.
Dunque una macchina che permette di sbagliare di più nel minore tempo possibile per trovare e raggiungere il meglio. In questo modo si ha massima efficienza, in termini di costi, e si riducono alla fonte i rischi tipici delle fasi di test.
La riflessione viene quasi spontanea: quando competenza, passione e visione delle persone sono supportate dalla tecnologia e quando, per raggiungere l’eccellenza, si lavora sull’errore allora si ha la possibilità di essere sempre un passo avanti e, così facendo, si trasforma il rischio in opportunità. L’opportunità quindi diventa crescita e la crescita crea valore.
E tutto ciò è possibile anche se il tuo brand non è il più conosciuto in assoluto. E’ accade anche che il piccolo paese in cui si trova il quartier generale dell’azienda diventi un polo di innovazione, a livello internazionale, attraendo persone giovanissime e specializzate e dove non si conta neppure un disoccupato.
La “contaminazione” con altre realtà e settori, anche distanti dal proprio ambito professionale, è spesso illuminante perché ti fa vedere, da altra angolazione, aspetti e dinamiche importanti: come la tecnologia possa essere al servizio dell’essere umano e come la visione e la passione siano forze trainanti per compiere azioni che portano all’eccellenza.
Scritto da Donatello Ceccotti © 2019